Il pomodoro ha un suo perché, non solo in cucina!

di @monicaforconi 

Partiamo da una considerazione: in cucina tutto è questione di tempo. Abbiamo bisogno di tempo per la cottura dei cibi, dobbiamo monitorare i tempi di lievitazione, quelli per i quali il cibo deve stare a riposo, abbiamo ingredienti legati alle stagioni, ricette salva tempo, menù settimanali e altro ancora. Insomma il tempo la fa da padrone. Anche la vita di uno startupper così come quella di un cuoco è dettata dal tempo: time-to-market, tempi di produzione, decision time ecc… Chi, a fine giornata, spesso ha l’impressione di non aver concluso abbastanza? La velocità con cui le lancette fanno il giro dell’orologio ci spinge a riorganizzarci: come dire che si cerca un tempo per gestire il tempo.

Pomodoro Technique

In che modo quindi un pomodoro ci può essere di aiuto? Raccontiamo una storia: un programmatore di nome Francesco Cirillo, alla fine degli anni ´80, ha elaborato la “Pomodoro Technique”, perché studiando all’Università sentiva la necessità di ottimizzare il tempo da dedicare alla preparazione degli esami. Per meglio concentrarsi prese un timer da cucina, a forma di pomodoro, e lo posizionò sulla tacchetta dei 10 minuti, con l’obiettivo di riuscire a studiare per 10 minuti senza alcuna distrazione.

Sono sufficienti 5 semplici passi per applicare la “Pomodoro Technique” nella gestione della tua startup.

  • Scegliamo un’attività da completare;
  • Impostiamo il timer a 25 minuti;
  • Lavoriamo sull’attività selezionata senza distrazioni finché il timer non avrà suonato.
  • Ora è il tempo di concedersi una pausa di 5 minuti.
  • Ogni 4 pomodori la pausa dovrà essere più lunga, dai 15 ai 30 minuti.

Ci sono delle regole ferree: per esempio, il pomodoro è indivisibile. Se un’attività richiede più di 5/7 pomodori, va spezzata. Le attività semplici che durano meno di un pomodoro, invece, vanno aggregate ad altre di durata simile. Una volta che il timer è partito deve arrivare alla fine, se si viene interrotti lo si deve annullare e farlo ripartire da capo.

Semplice vero? In realtà solo in apparenza. Intanto il rischio in cui possiamo incorrere è quello di lavorare tanto, ma concludere poco, lavorare contemporaneamente a più attività senza alcuna logica e sottovalutando quelle realmente importanti. Allora cosa possiamo fare affinché il “pomodoro” diventi un pianificatore eccellente del nostro tempo? Ad esempio, definire una lista di attività da completare, ordinandola per priorità. Per ogni attività possiamo prevedere un tempo di realizzo avendo come unità di misura il “pomodoro”, come dire: quanti pomodori saranno necessari per completare questa attività? Così facendo abbiamo una percezione immediata di quante e quali attività riusciremo a completare entro la fine della giornata. A fine giornata, il completamento delle attività programmate ci gratificherà in termini di elevata motivazione e concentrazione.

No, adesso non sono disponibile

Tutto qua? Non proprio. Inizialmente sarà dura rimanere concentrato per 25 minuti senza dare un’occhiatina al messaggio arrivato tramite whatsapp, colleghi che chiedono qualcosa, mail, partner o familiari che ti coinvolgono in questioni urgenti. Fa parte del percorso, cedere sempre meno, mano a mano che si abbraccia la “pomodoro technique”. Cirillo sostiene che siano sufficienti dai 7 ai 20 giorni di applicazione continua di questa pratica per apprezzarne i risultati. Impara a dire “no, adesso non sono disponibile”. Informa che stai lavorando ad altro, negozia un momento per discutere la questione, richiama poi la persona che ti ha interrotto.
Il pomodoro suona e tu pensi “Altri due minuti e finisco quello che sto facendo, poi faccio la pausa”. Ecco, questo è proprio l’approccio sbagliato. Quando il timer suona, devi assolutamente interrompere il tuo lavoro. La pausa – 5 minuti che passano davvero in fretta – ti aiuta a ricominciare il nuovo pomodoro con la giusta carica.

Come gestire la pausa? Cirillo suggerisce di fare attività molto semplici come: bere un bicchiere d’acqua, prendere un caffè, fare dello stretching e così via.

Cose da NON fare nella pausa

  • controllare i messaggi sullo smartphone
  • rispondere ad email
  • accedere a Facebook o altri social
  • continuare a pensare al lavoro.

 

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