Musica e animali per costruire la relazione con le persone fragili. La storia di DoReMiao

Barbara Bellettini è fondatrice e presidente dell’associazione DoReMiao, di cui ama dire che è una sua creatura. Ed è così perché nasce dal felice connubio delle sue due passioni, la musica e gli animali. Diplomata in chitarra classica, Barbara già lavora quando matura l’idea che nella sua vita professionale manchi qualcosa. “Volevo trascorrere del tempo con gli animali – racconta – Facevo volontariato in canile e avevo iniziato un percorso formativo per la Pet therapy. Poi ho fatto un master in etologia all’Università di Pisa, molto importante per darmi la spinta a fondare nel 2007 la mia associazione che unisce musica e relazione con gli animali. Due risorse per arrivare alla relazione con le persone”.

Di cosa si occupa DoReMiao?
Di educazione musicale e interventi assistiti con l’ausilio degli animali, rivolti a bambini e adulti con bisogni speciali. Parliamo di disturbi dello spettro autistico, disabilità di tipo psichico e fisico. Abbiamo un progetto con l’Università di Pisa in una casa di riposo a Lucca, che è anche progetto di ricerca, per capire l’impatto che gli animali hanno sulle persone. In più a Palaia abbiamo la fattoria didattica, si chiama Fattoria dei Barbari ed è anche un’azienda agricola, con tantissime specie diverse di animali: cani, asini, capre, galline, gatti, conigli. Facciamo le giornate in fattoria, con esperienze inclusive e in collaborazione con diverse associazioni del territorio. L’immersione nella natura e il distacco dagli ambienti usuali è uno strumento che aiuta le persone fragili.

Qual è l’aspetto innovativo?
Rispetto agli altri che fanno progetti simili, noi abbiamo la possibilità di spostarci per andare a domicilio, in più abbiamo la Fattoria con tanti animali gestiti nel massimo rispetto del loro benessere. Sono tutti animali salvati da situazioni critiche, recuperati e oggi liberi. E nell’incontro con l’utente vedi la differenza. L’animale che sta bene è motivato a incontrare l’umano, quello maltrattato invece no.

Come è composto il team?
È un’equipe completa, nel rispetto delle linee guida nazionali sulla Pet therapy emanate dal Ministero della Salute. Siamo in sei tra coadiutori certificati, che hanno titolo per gestire e condurre animali in seduta, referenti di progetto, due psicologhe e psicoterapeute specializzate in interventi assistiti, una veterinaria che è anche esperta in comportamento degli animali. In più ci aiutano altri collaboratori a chiamata.

In che fase della vita dell’impresa siete e quali sono i progetti futuri?
Siamo in una fase molto positiva, negli anni abbiamo fatto tanti piccoli progetti di qualità. Abbiamo camminato lentamente, ma anche costruito una credibilità e professionalità. E oggi siamo conosciuti per la qualità del servizio che offriamo. Abbiamo imparato a intercettare risorse economiche e siamo in grado di sostenere i progetti che facciamo. Anche con l’aiuto di donazioni che ci arrivano dalle associazioni con cui collaboriamo. Nel futuro, a gennaio, abbiamo un progetto in carcere a Livorno, è il settimo anno consecutivo che lo facciamo ma quest’anno con una novità. Si tratta di un corso per gestire i cani del canile, in collaborazione con la cooperativa Melograno e in convenzione col comune, in modo che i detenuti che fanno il corso poi potranno fare l’inserimento lavorativo al canile. La novità è proprio la prospettiva di lavoro che verrà data, una volta portato a termine il corso.

Susanna Bagnoli

CHIUDI
Graphic design & Web development
Content Strategy
Produzione contenuti multimediali