#InsidePolo. Parliamo con Horsa

Le interviste #InsidePolo ci portano a conoscere una grande azienda che ha una sua divisione proprio qui al Polo Tecnologico di Navacchio: Horsa.
Horsa è un system integrator, una grande società di consulenza che con circa 2000 persone e quasi duecento milioni di fatturato copre l’informatica a 360 gradi. L’azienda è organizzata in divisioni, ciascuna specializzata in un ambito particolare. La divisione insediata nel Polo è specializzata negli ERP Oracle per piccole e medie aziende.
Parliamo con Stefano Cervati, Senior Manager della divisione di Horsa che implementa Oracle NetSuite, un sistema ERP innovativo, completamente cloud, che si sposa bene sia con le startup che con aziende che crescono e aumentano di complessità.

Com’è nata Horsa?
Horsa è nata una trentina di anni fa, ma è da circa dodici anni che ha spiccato il volo poiché l’imprenditore, Cesare Collinelli, ex manager di IBM, ha trovato dei finanziatori che hanno creduto nel suo progetto. L’informatica in quegli anni stava esplodendo e Cesare Collinelli ha intuito che le dimensioni dell’azienda sarebbero state cruciali. La partnership con i finanziatori ha consentito di acquisire piccole e medie aziende specializzate in ambiti specifici, entrando così in tutte le aree dell’informatica. L’azienda è cresciuta per acquisizioni e aggregazioni progressive e, grazie alla capacità di management dei suoi dirigenti, è divenuta un attore di primo piano nell’ambito dell’informatica in Italia.

Perché Horsa ha scelto di posizionarsi in Toscana, qui al Polo?
Horsa ha scelto di posizionarsi in Toscana, nel Polo Tecnologico di Navacchio, per motivi sia di logistica – siamo in un luogo comodo: siamo vicini a una stazione per cui i nostri dipendenti possono usare i mezzi pubblici per venire a lavorare e siamo vicini anche all’aeroporto e alla superstrada – sia perché all’interno del Polo c’è un ecosistema.
Horsa ha già rapporti con l’Università di Pisa, infatti molti ragazzi che lavorano da noi vengono da lì, stiamo facendo crescere a livello professionale tanti giovani che sono alla prima esperienza lavorativa. Al Polo c’è la possibilità di interagire con le aziende che ne fanno parte, molte lavorano come noi nell’ambito informatico e ci sono anche delle startup. Esiste oggettivamente la possibilità di collaborare e di trarre beneficio gli uni dagli altri.

Horsa e l’Open Innovation. Qual è il vostro approccio?
Mediante partenariati con altre aziende e attraverso acquisizioni aziendali, costruiamo al nostro interno un ecosistema, andando sempre alla ricerca della tessera mancante che possa integrarsi portando nuove competenze e nuove soluzioni per i nostri Clienti.
Nel caso della nostra divisione, ad esempio, stiamo facendo una serie di accordi con dei fornitori di software e servizi complementari che ci consentono di avere un sistema di cassa che si interfaccia con il sistema ERP Oracle Netsuite da noi proposto, così come l’e-commerce, il magazzino virtuale, il magazzino reale e l’intera gestione dell’azienda Cliente mediante la creazione di una serie di connettori tra l’ERP e altri sistemi e quindi attraverso una serie di partnership.

In che modo cercate di rispondere ai bisogni dei vostri clienti?
Operando in mercati in rapido cambiamento, i nostri clienti hanno bisogno di soluzioni ai loro problemi. Più che esporgli quanto sono belle le nostre soluzioni tecnologiche e quanto è ampia la gamma di soluzioni che possiamo proporgli, cerchiamo di capire qual è il loro reale bisogno e in che modo possiamo aiutarli adattando la nostra tecnologia alla loro organizzazione. La maggior parte delle soluzioni che proponiamo per migliorare il loro business si basano sulla gestione veloce dell’informazione, sulla sicurezza delle transazioni e sull’analisi dei dati in modo da trasformare i dati generati da migliaia di transazioni in informazioni utili per prendere decisioni aziendali.

Quali sono le vostre sfide attuali?
Per la nostra divisione la principale sfida è raggiungere la dimensione critica, né troppo grande né troppo piccola, quindi trovare risorse umane brillanti e dare loro l’opportunità di qualificarsi mediante un percorso di formazione e training on the job, lavorando all’interno di un ambiente professionale stimolante.
La divisione che lavora qui al Polo è nata due anni fa dall’acquisizione di Extravision, un’azienda di Pontedera. Eravamo in 14 e in due anni siamo raddoppiati. Da qui al prossimo anno l’obiettivo è raddoppiare ulteriormente il nostro personale.

Data l’esperienza di Horsa, tre cose che consiglieresti e tre cose che invece sconsiglieresti di fare a chi sta lanciando la propria startup.

Per le cose da fare:

  • avere obiettivi chiari, sapere dove si vuole arrivare e fare un passo alla volta, pianificando i passaggi. La domanda da porsi è quella che Totò pone al vigile: per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare?
  • avere un prodotto/servizio che faccia la differenza ed essere profondamente convinti che faccia la differenza
  • crearsi un network e non cercare di fare tutto da soli.

Da non fare invece:

  • agire troppo lentamente
  • agire senza programmare
  • essere troppo sognatori muovendosi fuori contesto e senza il supporto di dati.
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