Quando il problema innesca la soluzione. Intervista a Joppys

La startup con cui parliamo oggi è all’incrocio di due nostre rubriche, Pets & Innovation e Vita da startupper. Si tratta infatti di una startup innovativa del settore pet: Joppys.
Parliamo con Diego Mariotti, cofondatore e amministratore delegato di Joppys. Trent’anni, una laurea in Ingegneria edile-Architettura all’Università di Pisa e un master in Investimenti Immobiliari alla Bocconi. Metà del suo tempo è dedicato al lavoro in un’agenzia immobiliare dove si occupa di crediti deteriorati relativi ad immobili e l’altra metà è dedicata a Joppys.

Diego, presentaci Joppys
Joppys è una piattaforma digitale che punta a rivoluzionare la cura e la gestione dell’animale da compagnia. Attraverso l’applicazione mobile, l’utente può registrare il proprio animale e avere sempre a portata di mano dati e documenti nella sua cartella sanitaria personalizzata. Con Joppys vogliamo andare più in là, aiutando i proprietari nella gestione del proprio animale mediante l’attivazione di notifiche, personalizzate in base alla specie e alla razza, che riguardano la sua cura. Ad esempio, se ho un cane che vive in appartamento, avrò la necessità di tagliare periodicamente le unghie. Se ho un Bovaro del Bernese, dovrò spazzolarlo una volta al giorno, mentre un Pinscher almeno una volta alla settimana. Joppys intende aiutare i proprietari inviando delle notifiche per ciascuna di queste buone abitudini.
Inoltre, vogliamo aiutare i proprietari nella ricerca di servizi: inizialmente quelli di pet care, quindi principalmente veterinari e toelettatori, poi pian piano tutti gli altri servizi come pet-sitter, pet-trainer ecc… fino ad arrivare a un’offerta a 360 gradi.

Sei un ingegnere edile-architetto e un esperto in gestione di immobili che ha scelto di dar vita a una startup nel settore pet. Cosa ti ha spinto a fare questa scelta? E com’è nata Joppys?
L’idea nasce proprio da un problema che ho avuto nel 2020. Un sabato sera, verso le sette, il mio cane Artù – un Bovaro del Bernese – ha avuto una torsione dello stomaco. È una grave patologia clinica che, se non trattata immediatamente, risulta fatale. Chi ha cani di grossa taglia come me ha sentito parlare spesso di questo problema, lo teme e sa bene che, se succede, bisogna correre dal veterinario. Purtroppo però è successo proprio di sabato sera, quando il mio veterinario era chiuso e non mi rispondeva al telefono. La prima cosa che ho fatto è cercare su Google la clinica 24 ore più vicina a me. Fra i primi risultati c’era la più famosa della città in cui vivo, dove però non volevo andare poiché in passato avevo avuto esperienze negative. Tutti gli altri risultati della ricerca non erano cliniche 24 ore, ma ambulatori chiusi o con orari e dati non aggiornati, quindi ero disperato, non sapevo dove portarlo, mi sono messo a chiamare tutti gli amici con animali. Alla fine mi hanno consigliato una clinica vicina e sono riuscito a salvare Artù. Bene, però mi sono chiesto: ma possibile che le informazioni sui veterinari non siano aggiornate? Possibile che non ci sia un servizio dove trovare l’orario e cosa fanno?
E lì è scattata l’idea. Nel 2020 ero ancora all’università. Ho deciso di partecipare al programma PhD+ promosso dal Contamination Lab dell’Università di Pisa dove ho iniziato a sviluppare l’idea. Nella sessione finale dei pitch sono arrivato secondo, per prima si è classificata un’altra startup che poi si è incubata nel Polo nel nostro stesso periodo.
Ero contentissimo e ho iniziato a cercare persone per realizzare il mio progetto d’impresa. Ne ho parlato prima con mio fratello, che in quel periodo stava lavorando a un’altra applicazione con due amici sviluppatori, e poi anche con loro. Tutti quanti si sono innamorati dell’idea, tanto da lasciare da parte il loro progetto e buttarsi su Joppys.
Nel 2021 abbiamo partecipato al Talent dell’Innovazione organizzato dal Polo Tecnologico e siamo arrivati secondi. Da lì, insieme al Polo, abbiamo iniziato a lavorare alla definizione del business plan, alla redazione del pitch e alla costituzione della startup che è avvenuta nel 2022. E una volta costituita la startup, abbiamo voluto registrare il brevetto del software alla SIAE.

Chi sono i componenti del vostro team?
Siamo quattro soci, tutti under 35. Mio fratello, Mirko Mariotti, anche lui laureato in Ingegneria edile-Architettura, esercita come professionista nel suo studio di architettura e all’interno di Joppys si occupa del design della user experience e della grafica della piattaforma.
Andrea Stefani, laureato in Ingegneria elettronica, sviluppa l’applicazione Android e il sito web. Alberto Puccetti, anche lui sviluppatore, si occupa della parte iOS. E poi ci sono io che mi occupo dell’amministrazione, dei pitch, della ricerca di investitori.

Cosa differenzia la vostra piattaforma dalle altre disponibili online?
Attualmente nel mercato non c’è un leader di settore, ma ci sono varie applicazioni incentrate su un unico servizio. In particolare ci sono due famose applicazioni americane, di cui una specializzata nel pet-sitting e un’altra nel pet-training.
A differenza di queste applicazioni, noi vogliamo offrire un servizio a 360 gradi per la gestione dell’animale, a partire dalla cartella sanitaria con la possibilità di condividere il profilo dell’animale con parenti, compagni, amici o pet-sitter. Se ad esempio il mio cane deve prendere una medicina, la mattina spunto il task che gliel’ho somministrata; condividendo il profilo con la mia compagna, lei saprà che il cane ha già preso il farmaco. Questo è uno dei plus della nostra applicazione rispetto ai nostri competitor.
Inoltre, c’è tutta la parte di ricerca di servizi di pet-care e anche il gestionale per professionisti.
La nostra mission è quella di semplificare la vita dei proprietari di animali, aiutando a gestire l’animale fornendo informazioni e consigli, soprattutto a chi è alle prime armi. Rispondiamo a domande del tipo: ogni quanto pulire l’acquario di un pesce rosso? Ogni quanto dare da mangiare a un’iguana? Da quale veterinario andare se il cane sta male in vacanza?

Come intendete monetizzare questi servizi?
Joppys si relazionerà con due tipi di clientele. Da un lato ci saranno i proprietari di animali (B2C) che avranno la possibilità di accedere al servizio con un account base gratuito, ma che necessiteranno di effettuare il passaggio ad un profilo premium se interessati ad opzioni aggiuntive come: profili animali illimitati, assistenza diretta, veterinario 24h e funzioni aggiuntive per la gestione dell’animale (condivisione del profilo, tracking del peso, ecc..).
Dall’altra parte ci saranno i professionisti del settore (B2B) per i quali sono previsti tre piani differenti: free, premium e pro. Nel primo, avranno l’opportunità di inserire in maniera gratuita le proprie attività e ottenere il “verificato”, mentre con il premium avranno a disposizione una vetrina con foto, descrizione, team, servizi offerti e gli orari di apertura. Ed infine il piano pro, che rispetto a quello precedente aggiunge un gestionale per le prenotazioni e i pagamenti online.

In che fase siete dello sviluppo della startup?
In questo momento siamo alla ricerca di un investitore per realizzare un primo round di investimento da circa 150.000 euro.
Abbiamo lanciato una prima versione dell’applicazione, sia per iOS che per Android, a fine dicembre 2023 che funziona come cartella sanitaria e diario dell’animale. In questa versione si può già effettuare la ricerca di professionisti, sebbene non siano ancora verificati, e si possono avere consigli sulla cura del proprio animale. Entro il mese di aprile 2024 puntiamo a lanciare una vetrina per i professionisti dando loro la possibilità di confermare l’esistenza del loro ambulatorio. E intorno a novembre vorremmo lanciare il gestionale sempre per i professionisti per gestire le prenotazioni di appuntamenti e i pagamenti online.

Qual è stata la maggiore opportunità e anche la maggiore difficoltà che avete incontrato dal 2020 ad oggi?
La maggiore difficoltà è stata costituire l’azienda. Non è stato facile trovare professionisti, commercialisti, esperti che si intendono veramente di startup innovative e di ricerca di investitori. In questo il Polo ci ha aiutato molto.
Per quanto riguarda invece le opportunità, la più grande è stata quella di conoscere tante aziende e professionisti che non avremmo mai incrociato se non avessimo fondato Joppys. E tutte queste conoscenze sono preziose, indipendentemente dal successo della startup.

Nel breve periodo, più precisamente da qui a due anni, quali sono secondo te le principali sfide che avete davanti a voi?
La sfida principale è quella di affermarci come marchio in un mercato molto competitivo dove ogni giorno compaiono nuove applicazioni, quindi azzeccare i tempi di lancio e stare sempre dieci passi avanti rispetto a ciò che sta nascendo nel mercato.

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