Imprenditoria, nutrizione e sostenibilità. Il progetto Los Grillos Hermanos

Tra i fondatori di startup non manca chi ha grilli per la testa, ma nel caso della startup di cui vi parliamo oggi ciò non è affatto un male, anzi uno stimolo a dar vita a un’impresa in cui la sostenibilità ambientale ed economica vanno a braccetto con la nutrizione umana.
Parliamo con Fabrizio Rudisi, co-fondatore e ideatore della startup Los Grillos Hermanos. Specializzato in marketing e finanza, Fabrizio ha lavorato nell’ufficio marketing di un asset manager prima che la passione per l’imprenditoria lo portasse a fondare la propria startup.

Fabrizio, come nasce Los Grillos Hermanos?
Los Grillos Hermanos nasce, a livello progettuale, nell’agosto del 2020, con l’idea di portare sul mercato un prodotto a base di insetti, sostenibile e ricco di proteine, a un prezzo ridotto rispetto a quello attualmente disponibile sul mercato, in modo da renderlo accessibile a un’ampia fascia di consumatori.
A gennaio 2024 abbiamo fondato la società, che è sia una startup innovativa che una società agricola, con l’obiettivo di allevare grilli commestibili all’interno di un allevamento pensato con un approccio tecnologico. L’allevamento sarà situato nella zona di Cortona, in provincia di Arezzo, in una villa leopoldina di inizio ottocento di proprietà di uno dei soci; abbiamo già ottenuto la pre-approvazione da parte dell’Asl del progetto tecnico.

Qual è attualmente il vostro progetto?
La nostra strategia prevede due step: in prima battuta vogliamo iniziare a importare la farina di grillo dal Sud-Est asiatico per commercializzarla sin da subito; conseguentemente, vogliamo costruire il nostro allevamento di grilli per ottenere una produzione propria che si inserirà nella supply chain creata con la farina di importazione.

In che modo puntate a ridurre il prezzo della farina di grillo?
Siamo convinti che sia necessario abbassare il prezzo della farina di grillo perché al momento la sua inaccessibilità – parliamo attualmente di 60-70 euro al chilo – non ne fa emergere il valore nutrizionale e sociale che potrebbe rivestire.
Per questo abbiamo progettato l’allevamento di grilli con una tecnologia unica, che ci consentirà di realizzare importanti risparmi energetici e di manodopera, grazie a un controllo dei consumi meticoloso e a un software per la gestione della manutenzione sull’allevamento.

Quale prodotto a base di farina di grillo vorreste portare sul mercato?
Data la nostra origine italiana, sicuramente vogliamo che la pasta sia uno dei prodotti finiti di punta di Los Grillos Hermanos. Per produrre la pasta è necessario miscelare la farina di grillo con una farina al glutine, come quella di grano. Senza questo accorgimento, la farina di grillo non legherebbe e non si otterrebbe un prodotto finito di qualità. Mescolando i due tipi di farina nelle proporzioni dettate dall’Unione europea per la pasta, si ottiene un prodotto con circa il 20% di proteine, che è esattamente la quantità di proteine presente nella carne. Questo significa che il nostro competitor, a livello di prodotto, non sarà il pane o la pasta di grano, ma la carne e il pesce, perché la quantità di proteine è ben diversa da quella di un panino o di un pacchetto di spaghetti.

A quale consumatore vi rivolgete?
Vogliamo arrivare ai consumatori attenti alla sostenibilità o al fitness.
I più attenti alla sostenibilità sceglieranno di consumare prodotti a base di farina di grillo perchè questi permettono una fortissima riduzione dell’impatto ambientale del proprio pasto: rispetto ai bovini ci confrontiamo con una riduzione del 99% dei gas serra emessi, con un 75% di acqua e un 84% di cibo in meno necessari per produrre la stessa quantità di carne/farina.
Dall’altro lato, il consumatore attento al fitness avrà la possibilità di consumare prodotti altamente proteici e ipocalorici, fortemente indicati per la dieta di un atleta.

Quali sono in questo momento i limiti di mercato e legislativi entro cui vi muovete?
La farina di grillo, così come altri alimenti a base di insetti, fa parte dei novel food. Per immettere sul mercato il prodotto, è necessaria un’autorizzazione della Commissione europea sentita l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare. Nel 2022 è stata autorizzata la prima azienda e per cinque anni è stata data una sorta di privativa sui dati che sono stati utilizzati per richiedere l’autorizzazione. Chiunque voglia immettere il prodotto in questi cinque anni deve richiedere una nuova autorizzazione. Altre aziende hanno già ottenuto un’autorizzazione successiva alla prima, noi abbiamo deciso di posizionarci diversamente. Puntiamo a costruire il nostro allevamento nel 2025. Nel 2027 sarà liberalizzato il mercato commestibile, quindi siamo pronti ad aspettare due anni e poi portare sul mercato il nostro prodotto che non necessiterà più di autorizzazioni.

In che fase di sviluppo del vostro progetto vi trovate?
Siamo pronti per la fase di fundraising. Stiamo ultimando gli ultimi dettagli per avventurarci in questo percorso, in particolare stiamo definendo il business plan e la documentazione necessaria per presentarci a investitori in capitale di rischio. La raccolta di capitale ci serve per la ristrutturazione dell’immobile, la costruzione dell’allevamento e l’acquisto di tecnologie che ci permetteranno di allevare grilli in modo moderno.

Qual è la maggiore opportunità e la maggiore difficoltà che avete incontrato finora?
La maggiore opportunità è la location dell’allevamento. Si tratta di una location ideale. Ristruttureremo infatti un annesso del casale di proprietà di uno dei soci dove avremo la possibilità di costruire una vera e propria insect farm. La maggiore difficoltà è invece di tipo legislativo poiché l’iter autorizzativo è lungo e costoso. Pensiamo che l’Unione Europea dovrebbe, al contrario, facilitare l’immissione sul mercato di prodotti sostenibili, seppur poco conosciuti dai consumatori.

Qual è la principale sfida che vedi davanti a voi?
La sfida principale per Los Grillos Hermanos e per l’intera industria degli insetti è realizzare una rivoluzione culinaria: convincere le persone a consumare insetti non è sfida banale, ma siamo certi che la forza delle argomentazioni sulla sostenibilità e la commercializzazione sotto forma di farina saranno le leve che porteranno l’industria degli insetti a emergere nei prossimi anni.

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