La telemedicina al servizio degli animali e delle loro famiglie. L’idea di Cinzia Ciarmatori

Andando alla ricerca di storie di persone e startup che sviluppano soluzioni, servizi e applicazioni per i nostri amici animali per la rubrica Pets&Innovation, abbiamo conosciuto Cinzia Ciarmatori, un medico veterinario e una persona molto curiosa e dinamica che ha scelto di unire la passione per gli animali e la medicina con quella per la tecnologia ideando un’app di telemedicina e teleconsulenza veterinaria.
Cinzia si occupa di medicina veterinaria da quasi vent’anni, si prende cura in particolare di animali esotici, non convenzionali e selvatici, ma non solo. La curiosità e la passione per l’arte medica l’hanno portata a approfondire le sue conoscenze nell’ambito delle medicine complementari e della prevenzione e a specializzarsi in teledidattica applicata alle scienze della salute e ICT in medicina attraverso un master di II Livello dell’Università di Pisa.

Cinzia, come nasce la tua idea?
La mia idea di sviluppare un’applicazione per fornire e gestire servizi di telemedicina e teleconsulenza veterinaria nasce per cercare di risolvere delle problematiche che ho riscontrato esercitando la mia professione e confrontandomi con i miei colleghi, con i pazienti e le loro famiglie.

La professione veterinaria è cresciuta e cambiata nel tempo, così come più in generale la professione medica. Le tecnologie hanno avuto un fortissimo impatto sul nostro lavoro, prima di tutto nella comunicazione tra medico e paziente, un impatto a cui non eravamo preparati. In questo momento le comunicazioni ci arrivano da tante piattaforme e da tanti strumenti diversi, a qualsiasi ora del giorno e della notte, sia nei giorni feriali che festivi, per cui è molto complicato riuscire a gestire tutti questi flussi di comunicazione senza farci sopraffare.

Se a questo aggiungi che lavoriamo sempre a contatto con individui di tante specie diverse e spesso in uno stato di sofferenza, puoi immaginare perché noi veterinari siamo tra i professionisti più esposti al rischio di burn out.

Che tipo di applicazione vorresti sviluppare?
Vorrei fornire uno strumento pensato appositamente per gestire le comunicazioni a distanza tra cliente e veterinario di fiducia, che avrebbe vantaggi da ogni punto di vista.

Per gli animali prima di tutto, che potrebbero essere seguiti da casa senza essere sottoposti allo stress del trasporto e dello stazionamento nelle strutture veterinarie. Penso ad esempio agli animali preda di cui mi occupo: quando vengono spostati dal loro territorio e si ritrovano nelle sale d’aspetto di cliniche e ambulatori insieme a predatori (come cani e gatti), vivono uno stress molto forte. Ogni volta che possiamo ridurre questo stress contribuiamo al benessere dell’animale.

Per i famigliari degli animali, che avrebbero uno strumento a disposizione per seguire al meglio terapie e indicazioni del medico. Per il medico veterinario, che potrebbe fornire un servizio innovativo retribuito, organizzando meglio il proprio tempo personale e professionale.

Ovviamente una visita o consulenza a distanza non possono sostituire una visita in presenza, ma è un servizio che si può integrare nell’attività clinica con grandi potenzialità.

A che punto sei dello sviluppo dell’app?
Ho realizzato in collaborazione con Medical-Note il mockup dell’app e l’ho presentato come tesi del master in Teledidattica applicata alle Scienze della Salute e ICT in Medicina che ho frequentato l’anno scorso.

Che cosa cerchi in questo momento per realizzare questo progetto?
Cerco qualcuno che abbia la mia stessa visione sul progetto e sulle finalità e che ne comprenda la potenzialità.
Qualcuno che scelga di investire per rendere concreta l’idea e metterla a disposizione del mercato veterinario.

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