PetSpark Talk – Parliamo con Rossella Baiocchi – Direttrice marketing di Bama
Abbiamo avuto il piacere di parlare con Rossella Baiocchi, direttrice marketing di Bama, azienda leader da oltre 40 anni nella produzione di articoli per la casa, il giardino e gli amici a quattro zampe. Oltre a guidare il marketing dell’azienda, Rossella Baiocchi è anche la mente creativa dietro la linea Bama Pet, lanciata nel 2016 e pensata per migliorare la vita dei nostri compagni animali. Particolare non di poco conto per noi, Rossella vive in Toscana, tra viti e olivi, insieme alla sua famiglia umana e non: cani, gatti, conigli e galline ovaiole.
Ispirazione, innovazione, design ed empatia, sono tanti i temi che Rossella Baiocchi tocca in questa intervista. Ecco cosa ci ha raccontato in questo PetSpark Talk.
L’innovazione nel settore PET riguarda non solo la tecnologia, ma anche una nuova visione del rapporto uomo-animale. Come azienda qual è stata l’idea o l’ispirazione che ha acceso la scintilla per l’innovazione più significativa che avete portato nel mondo PET?
La prima cosa che mi viene in mente è il gioco Tuttomio, un bastoncino in gomma atossica che galleggia e rimbalza. Lo so, sembra banale, ma nessuno prima di noi aveva pensato a imitare il bastoncino di legno. Si tratta del gioco più amato in assoluto ma che – e lo dico per esperienza personale – in alcuni casi si è rivelato fatale, perché scheggiandosi ha portato alla perforazione dello stomaco. Una volta definita la forma, la sfida è stata trovare un materiale che rispondesse a tutte le esigenze e fosse anche abbastanza morbido da ammortizzare il morso del cane, evitando quindi il sanguinamento delle gengive.
Quali sono le principali sfide che avete affrontato nel portare innovazione nel settore della salute animale/benessere in Italia? E come la vostra azienda si posiziona per affrontarle?
Arrivando per ultimi in un mercato già saturo di player, abbiamo deciso di puntare sul benessere degli animali e sul valore aggiunto di ogni prodotto e, per farlo, abbiamo collaborato con diversi veterinari. Tra le varie carenze di mercato è spiccata la mancanza di una ciotola che si adattasse a qualsiasi tipo di cane, dal bassotto all’alano: le ciotole presenti sul mercato si possono regolare fino a un’altezza al garrese di 45 cm che risulta insufficiente per cani di taglia grande. Le ciotole rialzate possono essere considerate un salvavita per cani che soffrono di patologie come il mega esofago, per esempio, o per consentire a cani anziani con dolori di artrosi o artrite di mangiare più comodamente. Da qui l’idea del food stand che si adatta a qualsiasi altezza, basta prendere la misura al garrese del cane adulto.
Guardando al futuro, quali sono le tecnologie o i trend che, secondo lei, trasformeranno maggiormente il settore veterinario e del pet care nei prossimi anni?
Da proprietaria di cani e gatti penso che il futuro sarà la prevenzione e la scelta di cure e visite specializzate dove necessario. Io, per esempio, ho un filo diretto con il mio veterinario e lo consulto anche solo per un consiglio quando noto comportamenti diversi nei miei animali.
Parliamo di Intelligenza Artificiale e PET, che ne pensa: opportunità o rischio?
Questa domanda tocca un tasto dolente per me. Il progresso non si può fermare e questa è l’unica cosa certa.
Durante l’ultima conferenza Tesla, Elon Mask ha presentato in modo spettacolare Optimus, un robot in grado di svolgere i compiti quotidiani come pulire, cucinare, annaffiare le piante, portare a spasso il cane o addirittura fare da terapeuta a tutta la famiglia. Questo mi spaventa. L’intelligenza artificiale è uno strumento destinato a rivoluzionare la sanità: grazie alla rapidità di letture gli algoritmi si possono sviluppare piani terapeutici, nuovi farmaci, o addirittura analizzare campioni di tessuto per diagnosticare il cancro prima di qualsiasi essere umano, ma, deve essere l’uomo a controllare la tecnologia e non il contrario. Questo è il limite che mi spaventa. L’intelligenza artificiale fa risparmiare tempo e risorse, è di supporto alla creatività, ma penso anche che non sia creativa, benchè in grado di evolversi e di migliorarsi, è e rimane sempre una “macchina”- seppur super intelligente- che consuma e impatta sull’ambiente, perché i server richiedono molta energia. Ultimo ma non per ultimo, non è empatica. Voi lascereste veramente il vostro migliore amico o la nonna anziana con un robot?
Tornando alla vostra domanda, penso che sia entrambe le cose; tutto dipende dall’uso che ne viene fatto.
Bama è una grande azienda made in Italy con una lunga tradizione familiare in altri ambiti produttivi. Quando e da dove arriva la svolta sul pet? Quali sono i valori che vi ispirano nel comunicare in modo innovativo col pet owner?
La linea Bama Pet nasce dalla mia passione per gli animali unita all’esperienza, l’innovazione e il dinamismo e al know-how della Bama. Per sviluppare questa linea di accessori abbiamo studiato le esigenze dei nostri amici a quattro zampe e grazie alla tecnologia e alla sperimentazione abbiamo trovato le soluzioni migliori in termini di sicurezza, funzionalità e design. Lo slogan che abbiamo scelto per questa linea è «Ama il tuo migliore amico», frase che parla da sola. Inoltre collaboriamo con il canile di Pistoia e, recentemente, abbiamo lanciato una campagna pro gentilezza per “stimolare” la sensibilità e per far capire che un amico a quattro zampe ha bisogno di tempo e pazienza; se sappiamo di non possedere questi requisiti, meglio non adottare.
Ci può raccontare qual è il suo prodotto del cuore, quello a cui è più legata? E quale storia c’è dietro?
Il mio prodotto del cuore è senza dubbio Orma, un gioco a forma di zampa che galleggia e rimbalza e che, nella misura più grande, può essere utilizzato anche come porta guinzagli multiplo. Questo prodotto l’ho “partorito” la notte in cui la mia labrador cioccolata dava alla luce i suoi cuccioli. Io ero seduta accanto a lei e, mentre si contraeva, voleva fare tira e molla, forse per sentire meno il dolore, non saprei dirlo, fatto sta che spingeva e giocava.
La mattina successiva ho fatto ricerche online e ho visto che sul mercato non c’era un gioco simile, così ho passato l’idea all’ufficio progettazione che l’ha sviluppato e… Udite, udite, lo stampo di Orma è il primo interamente realizzato nella nostra officina interna.
Se potesse “parlare” con un cane o un gatto per un giorno, cosa gli chiederebbe?
Per quanto io mi senta 50% cane, 50% gatto, devo ammettere che se dovessi rinascere vorrei essere un gatto a casa mia.
Il gatto è curioso e egoista per natura, pensa solo a se stesso e al suo benessere e fa tutto quello che gli pare, per questo, avendone l’opportunità, credo che interrogherei i miei gatti sul tempo, invidio il loro non dipendere dagli orologi, mi affascina il modo in cui si gestiscono le giornate senza lo stress della lancetta che corre, deve essere bellissimo!
Un ringraziamento a Rossella, per averci parlato di Bama Pet e se volete saperne di più…ecco la pagina dedicata a PetSpark
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